"Siamo sereni perché convinti
dell'innocenza della nostra assistita. Il giudice in questa sede
ha ritenuto che ci potessero essere negli atti di indagine degli
elementi per rinviare a giudizio la mia assistita, ne prendiamo
atto e vedremo di sostenere nuovamente le stesse argomentazioni
davanti alla Corte d'Assise". Così Aldo Moretti, legale di
Giuliana Iachini, medico del Servizio di medicina legale e del
lavoro della Asl di Pescara, rinviata a giudizio insieme al
medico di base Fabio Panzieri e a Patrizia Silvestri, con l'
accusa di falso in concorso, relativa a presunte irregolarità
nelle pratiche di adozione del piccolo Maxim, il bimbo di 5 anni
ucciso a Pescara dal padre Massimo Maravalle, "in preda ad un
delirio letale, paranoide e persecutorio",la notte tra il 17 e
il 18 luglio del 2014.
"Affronteremo il processo con le argomentazioni che erano già
state sostenute davanti al gup - ha proseguito Moretti - sereni
e convinti di poter dimostrare nelle sedi competenti
l'estraneità della dottoressa Iachini al fatto contestato".
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