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Cinema, Olocausto e la cultura Rom

Cinema, Olocausto e la cultura Rom

Alexian Santino Spinelli incontra studenti a Spoltore

SPOLTORE (PESCARA), 30 gennaio 2016, 09:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) - SPOLTORE (PESCARA), 30 GEN - "Imparare a conoscere lingua e cultura Rom, come tutte le altre culture considerate diverse, senza pregiudizi e fuorvianti interpretazioni, per abbattere i muri e vivere in una società interculturale". È il messaggio lanciato da Alexian Santino Spinelli, musicista, poeta e docente universitario, nel corso dell'iniziativa "Cinema e Olocausto: i Rom e Samudaripen per non dimenticare mai", svoltasi a Spoltore nella sala consiliare del Comune, nell'ambito delle celebrazioni per la 'Giornata della Memoria', in collaborazione con la scuola media 'Dante Alighieri'. L'incontro con l'ambasciatore della cultura Rom in Italia ha coinvolto gli studenti delle classi terze nella visione di un documentario, diretto da Paolo Bonfanti, su Spinelli, la sua famiglia e la cultura rom. "Più di 500 mila persone, tra rom e sinti, sono state uccise durante la Seconda Guerra Mondiale dai nazisti, ma nessuno ne parla mai" ha sottolineato Spinelli.

   "Questo è l'unico evento, organizzato in Abruzzo, che ricorda una terribile parentesi della nostra storia. L'eccezione, però, deve divenire la regola. Ringrazio l'Amministrazione comunale di Spoltore per l'attenzione e la sensibilità dimostrate". Gennaro Spinelli, figlio di Santino, rivolgendosi ai ragazzi ha detto: "Imparate a conoscere e apprezzare chi è diverso da voi, perché la diversità è una particolarità, quindi una ricchezza". "Iniziative di questo tipo sono fondamentali, per non dimenticare e sensibilizzare le nuove generazioni, affinché nulla possa continuare a giustificare l'odio e la violenza" ha detto il sindaco, Luciano Di Lorito. "Con l'obiettivo di trasmettere un messaggio diretto ai ragazzi è stato scelto il rapporto tra cinema e storia. Mercoledì abbiamo proiettato l'ultimo film di Luca Krstic dal titolo 'Un Cristo per Auschwitz', poi il documentario su Spinelli, in cui si parla dell'Olocausto degli zingari. Il linguaggio utilizzato nel grande schermo è efficace, perché riesce a trasmettere emozioni e stati d'animo con un elevato grado di coinvolgimento" ha aggiunto il consigliere delegato alla Cultura Francesca Sborgia.

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