Aumentano i delitti contro il
patrimonio (rapine, estorsioni, riciclaggio e furti in
appartamento); elevati anche i dati relativi a stalking e
maltrattamenti in famiglia; costanti, invece, rimangono i reati
di spaccio di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione,
oltre che quelli di indebita percezione di fondi per la
ricostruzione.
E' la fotografia sull'andamento della giustizia penale nel
distretto abruzzese emersa dalla relazione del presidente della
Corte d'Appello dell'Aquila, Stefano Schirò, nella cerimonia di
inaugurazione dell'anno giudiziario.
"Nel sottolineare che le caratteristiche tipologiche della
giustizia penale non si differenziano sostanzialmente da quelle
degli anni precedenti", Schirò ha sottolineato che continua a
"destare allarme sociale il numero dei delitti contro il
patrimonio, in particolare sui furti in appartamento ma anche
rapine, estorsione e riciclaggio, segnalati soprattutto dai
tribunali di Pescara, L'Aquila e Vasto".
In questo ultimo tribunale si sta celebrando un processo "per
un fatto di assoluto livello criminale" legato ad una rapina ai
danni di un furgone portavalori con l'imputazione anche di
tentato omicidio ai danni delle guardie giurate, "commessa
sull'autostrada A14 con le modalità tipiche di un'azione
militare". "Presso il tribunale dell'Aquila - ha continuato
Schirò si registra un costante flusso di procedimenti per
indebita percezione di erogazione a danno dello Stato, diretta
conseguenza del sisma del 2009, essendo numerosi privati che
tentano di ottenere i benefici economici previsti in favore di
chi ha subito danni senza averne i requisiti".
Il Presidente di Corte d'Appello ha definito
"complessivamente elevati" i dati relativi ai delitti di
stalking e maltrattamenti in famiglia che confermano da un lato
la crescente fiducia delle vittime nell'attività di repressione,
con conseguente emersione di vicende che in precedenza non erano
denunciate, ma evidenziano anche l'allarmante permanere di
condotte violente e possessive contro le donne e i minori,
retaggio di culture del passato purtroppo non ancora superate.
Schirò ha anche confermato che l'Abruzzo è una regione
"colpita dal fenomeno della tratta e dallo sfruttamento della
condizione femminile", in quanto ai reati di spaccio di
stupefacenti e sfruttamento della prostituzione le zone più a
rischio sono nella Marsica e lungo la costa adriatica: in
particolare ha evidenziato come al Tribunale di Pescara è
presente un numero consistente di procedimenti per "reati
associativi comuni", relativi soprattutto a sodalizi criminali
che si occupano di sfruttamento e favoreggiamento della
prostituzione di cittadine straniere.
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