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Trivelle: ambientalisti, subito decreto Parco Costa teatina

Trivelle

Trivelle: ambientalisti, subito decreto Parco Costa teatina

PESCARA, 11 gennaio 2016, 14:58

Redazione ANSA

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"Dopo l'ultimo stop a Ombrina mare, non si compia per la seconda volta lo stesso errore e la Regione Abruzzo chieda con forza l'immediato decreto per l'istituzione del Parco nazionale della Costa Teatina". E' quanto chiedono le associazioni ambientaliste abruzzesi, sottolineando che la green economy è "l'unica strada in grado di dare un futuro dignitoso all'Abruzzo" ed auspicando che il Parco "sia messo subito nelle condizioni di cominciare la propria attività, nell'interesse del territorio protetto e delle popolazioni che vi risiedono".
    Per Legambiente, Wwf, Archeoclub, Arci, Conalpa, Costituente per il Parco, Fai, Italia Nostra, Marevivo e Pro Natura, dopo che è stata esercitata "la tanto richiesta scelta politica nella direzione di cancellare la strategicità, l'indifferibilità e l'urgenza delle attività petrolifere" occorre "dare vita all'altro pezzo di questa sceklta: la necessità di coniare i caratteri della green economy in Abruzzo, terra delle grandi promesse ancora non mantenute".
    "Da qui - spiegano i rappresentanti delle associazioni in conferenza stampa - il 'ruolo' politico del Parco nazionale della Costa Teatina, un'area protetta istituita da 15 anni, ma non ancora decretata a causa della sostanziale incapacità della nostra politica locale, inutilmente sollecitata ad individuare una soluzione condivisa che superi quelle logiche che, oggi, lo stesso Governo, con l'ultima legge di stabilità, cancella o quantomeno congela".
    "Ci dicono - aggiungono le associazioni - che la cosiddetta 'perimetrazione dei sindaci' sarebbe stata inviata e si troverebbe sui tavoli della presidenza del Consiglio dei Ministri. Quindi due diverse proposte, una nota ai cittadini perché più volte pubblicamente illustrata del commissario De Dominicis, l'altra nota solo a chi la propone. Una situazione che di fatto alimenta lo stato redatto da circa sei mesi. Ciò non è più accettabile, bisogna uscire da questa 'rotonda' ed imboccare la strada giusta. Strada che è stata indicata dai 40mila di Pescara del 2013 e si ripropone adesso in modo ancora più forte, dopo i 60mila di Lanciano, l'intervento del Governo sulla legge di Stabilità, un referendum ancora in piedi e l'accordo della Cop21 di Parigi".
    "Il Parco nazionale della Costa Teatina è il completamento naturale della scelta 'no petrolio', sia per la sua dimensione antagonista a quella delle vecchie lobby novecentesche sia come strumento di tutela e protezione ambientale", concludono le associazioni, che chiedono alla Regione Abruzzo "di adoperarsi attivamente al fine di sollecitare la presidenza del Consiglio dei Ministri perché esca dallo stallo in essere".
   

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