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Minacce con molotov, giovani arrestati

tentata estorsione a commerciante

Minacce con molotov, giovani arrestati

Operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Pescara

PESCARA, 06 luglio 2015, 10:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Minacce, tra cui quella di usare un ordigno incendiario contro il locale, per un tentativo di estorsione al titolare di un esercizio commerciale di Pescara. I presunti responsabili, due giovani poco più che ventenni di Pescara stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal Gip Maria Carla Sacco su richiesta del Pm Andrea Bellelli. "Se non paghi 5 mila euro al mese ti mettiamo fuoco al negozio". Questa la minaccia che due giovani (con precedenti per reati contro la persona) avrebbero rivolto al titolare di "Cicoria Elettrodomestici", negozio in Piazza Pierangeli a Pescara. L'esercente ha denunciato l'accaduto ai carabinieri ed oggi due i giovani sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Pescara per tentata estorsione in concorso e detenzione e porto illegale di armi da guerra del tipo molotov. L'operazione "Pitbull" - dalla razza del cane immortalato dalle telecamere con i due mentre camminavano nei pressi del negozio - é partita lo scorso 7 giugno, quando il commerciante trovò una bottiglia molotov e del liquido infiammabile con uno stoppino e un messaggio con la richiesta di pagare altrimenti il negozio sarebbe andato a fuoco. Immagini delle telecamere, analisi del Ris di Roma sull'ordigno preparato, dove sono state trovate le impronte di uno dei due ragazzi, hanno consentito agli investigatori di giungere ai presunti responsabili della tentata estorsione. I carabinieri sono riusciti ad individuare anche la cabina utilizzata per telefonare alla vittima dopo aver messo l'ordigno davanti al negozio. Williams Bellotti, 21 anni, pescarese, é stato individuato nonostante avesse utilizzato in diverse circostanze il cognome della madre. L'altro arrestato è Kevin Orsini (22), anch'egli pescarese, nel frattempo allontanatosi da Pescara e bloccato su un treno diretto a nord dai carabinieri della Compagnia di Pesaro.. Come spiegato in una conferenza stampa dal comandante provinciale colonnello Paolo Piccinelli, dal colonnello Giovanni Di Niso e dal capitano Massimiliano Di Pietro, le indagini proseguono per capire il movente che ha portato i giovani a chiedere denaro all'esercente ed a porre in essere un'azione ritenuta di grave pericolosità sociale, con un possibile attentato sventato grazie alle indagini dei carabinieri. Da intercettazioni, infatti, è emerso che i due avevano avuto già contatti con un malavitoso della provincia di Foggia per preparare un altro ordigno (definito nelle telefonate intercettate, bomba alla crema) se l'esercente non avesse pagato.
   

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