Oltre due arrosticini su tre,
stando a una stima di Coldiretti, deriverebbero da carni
provenienti dall'estero. Per tutelare la produzione
dell'arrosticino 100% 'made in Abruzzo' è stato siglato il primo
accordo di filiera sulle carni ovine. A sottoscriverlo, stamani,
nell'ambito della settimana dedicata all'Abruzzo nel padiglione
Coldiretti intitolata #exportiamoabruzzo, sono stati Coldiretti
Abruzzo, Associazione produttori zootecnici d'Abruzzo (Aprozoo),
commercianti e trasformatori per la valorizzazione
dell'allevamento ovino.
Per il direttore di Coldiretti Abruzzo, Alberto Bertinelli,
si tratta di un accordo finalizzato a "garantire il consumatore
attento, le imprese agricole e le ditte di trasformazione
virtuose. Un patto - sottolinea - che salva il consumatore e
tutela l'allevatore prevedendo una premialità rispetto alle
quotazioni attualmente in vigore della carne".
L'accordo prevede, tra l'altro, una maggiorazione del prezzo
riconosciuto all'allevatore dalla ditta di commercio e
trasformazione delle carni; la disponibilità delle ditte a
partecipare a una rete comune di valorizzazione e
commercializzazione dell'arrosticino made in Abruzzo; l'adozione
del marchio Fai (Firmato agricoltori italiani) di Coldiretti per
migliorare la riconoscibilità del prodotto per il consumatore;
lo sforzo comune nella costituzione di un comitato promotore per
il riconoscimento dell'arrosticino quale prodotto Dop della
nostra regione.
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