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Sisma L'Aquila: chiesa senza sacrestia, arrivano alpini

Sisma L'Aquila: chiesa senza sacrestia, arrivano alpini

88/a Adunata. Dal Piemonte giovani completano San Maurizio

21 aprile 2015, 15:51

Redazione ANSA

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(di Eleonora Sasso)

L'AQUILA - Sono andati a messa finora in una chiesetta senza sacrestia, tirata su subito dopo il terremoto del 2009 che aveva reso inagibili tutti gli edifici sacri del paese. Tra meno di un mese gli abitanti di Barisciano, non distante dall'Aquila, potranno finalmente entrare nella piccola chiesa di San Maurizio completa di sacrestia: a realizzarla dei giovani Alpini piemontesi, impegnando i loro weekend da metà marzo. Hanno percorso ogni volta 730 km all'andata e altrettanti al ritorno per poter ultimare l'opera in tempo per l'88/a Adunata Alpini, all'Aquila dal 15 al 17 maggio. Evento destinato a richiamare in città, e non solo, almeno 200mila persone. L'idea nacque poco più di un anno fa durante il secondo convegno nazionale dei Giovani Alpini nel capoluogo abruzzese. Racconta Franco Zoia, coordinatore dei Giovani dell'Associazione Nazionale Alpini (Ana) del 1/o Raggruppamento (Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria e Francia): "Chiesi ad Antonello Di Nardo, capogruppo degli Alpini di Barisciano e membro del Comitato organizzatore dell'Adunata, come potessimo dare una mano. Lui mi mostrò la chiesa, costruita a pochi passi dalla fontana monumentale dagli Alpini di Barisciano con l'aiuto di altri Gruppi e Sezioni". Edificio che può contenere un centinaio di persone, per mancanza di fondi rimasto senza sacrestia. "Sono geometra titolare di uno studio di progettazione e ho accanto a me un architetto e un ingegnere, pensai quindi di potermi occupare gratuitamente della progettazione - ricorda Zoia - chiesi l'avallo della Sezione Alpini di Torino e il presidente, Gianfranco Revello, apprezzò l'idea: ci consentì di avviare una raccolta fondi per l'acquisto dei materiali, oltre a garantirci un mezzo della Protezione Civile per arrivare in Abruzzo". Ad agosto 2014 parte l'iter burocratico. "Chiedo la concessione per realizzare la sacrestia, non presente nel progetto originale. Dopo molteplici integrazioni e calcoli statici a inizio marzo 2015 l'abbiamo ottenuta". Tre i turni di lavoro: un primo per inquadramento e tracciamento dell'opera, un secondo per realizzare i muri, occasione nella quale, insieme ai Giovani della Sezione di Torino e ai soci Ana di Barisciano, partecipa anche Lidia, compagna di un giovane alpino 'andato avanti', come si suol dire nel linguaggio del Corpo, recentemente scomparso in un incidente sul Gran Sasso". Il terzo turno, ancora in corso, è cominciato giovedì 9 aprile. "Con il grandissimo aiuto delle Rocce di Barisciano (i diversamente Giovani) - racconta sorridendo Zoia - siamo riusciti a verniciare e posizionare l'orditura del tetto; si sono poi aggregati i Giovani delle Sezioni di Torino, Valsesiana, Vercelli, Val Susa, l'ingegner Cerioni e Lidia, e nel fine settimana siamo riusciti a ultimare copertura e muri divisori. Io mi sono fermato poi il lunedì con un giovane della Valsesiana, muratore attualmente senza lavoro, al quale abbiamo chiesto di aiutarci a terminare l'opera". In ogni squadra hanno lavorato in media 10 alpini. "Una signora - racconta emozionato Zoia - ci ha chiesto cosa ci spinga a percorrere ogni volta 1500 chilometri per venire a tirare su tre muri. Per noi è un granello sabbia nel deserto, ma vogliamo dare un abbraccio alpino a Barisciano i cui abitanti sono stati fantastici". Per la consegna della sacrestia dall'Ana alla comunità di Barisciano appuntamento il 15 maggio alle 12, primo giorno dell'Adunata.

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