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Discarica Bussi, sit-in in pochi

Ambientalisti chiamano a raccolta

Discarica Bussi, sit-in in pochi

Presidente Wwf, comunque in molti stanno firmando per ecoreati

PESCARA, 21 dicembre 2014, 13:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) - PESCARA, 21 DIC - Sit-in a Pescara per chiedere giustizia e bonifica, dopo la sentenza nel processo per le discariche dei veleni di Bussi sul Tirino (Pescara) pronunciata dalla Corte d'Assise di Chieti per i 19 imputati, quasi tutti ex dirigenti Montedison, assolti dal reato di avvelenamento delle acque e con prescrizione dell'altro reato contestato, il disastro colposo. Wwf e Legambiente hanno chiamato a raccolta cittadini, sindacati, enti e istituzioni: nella centrale piazza della Rinascita è giunto un centinaio di persone. "Il fatto che non ci sia tanta gente non é un problema. È una giornata festiva che precede di poco il Natale, la gente pensa agli acquisti" ha detto il presidente regionale del Wwf Luciano Di Tizio. "Devo dire però - ha aggiunto - che da una settimana stiamo raccogliendo tante firme per chiedere al Parlamento di introdurre nel codice penale i reati ambientali e non indebolire l'organico del Corpo Forestale dello Stato". "Ancora una volta, come accaduto in altre parti d'Italia, é stato accertato un disastro ambientale, ma non individuato il responsabile - ha commentato il consigliere nazionale del Wwf Dante Caserta -. Le sentenze vanno rispettate, ma é grave vedere che nel nostro Paese i colpevoli di reati ambientali restano impuniti. Per questo chiediamo una riforma del codice penale con l'introduzione dei reati e crimini contro la natura". L'auspicio, invece, per "un impegno della Regione e un suo ruolo decisivo sulla vicenda Bussi" è venuto dal presidente regionale di Legambiente Giuseppe Di Marco. Per la Regione Abruzzo ha risposto l'assessore regionale all'Ambiente Mario Mazzocca, presente al sit-in. "Vogliamo aspettare le motivazioni della sentenza ma è chiaro che c'é da considerare l'effetto mediatico e le conseguenze a livello di opinione pubblica. Il disastro ambientale é stato accertato e per questo ora dobbiamo pensare ai passi successivi da fare come la bonifica del sito e l'azione civile per il risarcimento. Il presidente della Giunta d'Abruzzo Luciano D'Alfonso lo ha annunciato e, anche se è una strada difficile, vogliamo percorrerla".

   

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